LO CHEF STELLATO, UNA SERATA PREZIOSA & LA MOSTARDA DI FRUTTA

Se fosse un dentista, mi farei curare da lui.
E sono certa che avrei un sorriso smagliante.
Perché lo chef pluristellato Giancarlo Perbellini è un tipo tosto, che di sicuro dà sempre il meglio di sé.

Mi ci ha portato il Paffu, nel suo piccolo ma curatissimo ristorante in piazza san Zeno, uno dei luoghi più antichi e suggestivi di Verona.

Voleva festeggiare in un modo diverso il mio sessantunesimo compleanno.
E ci è riuscito perfettamente.

 

 

 

Lo confesso: ero un po’ intimorita.
Sono una persona semplice, timidona, sempre convinta di non essere adeguata.
Ergo, per l’occasione ho passato in rassegna in lungo e in largo tutte le ante del mio guardaroba alla ricerca del vestito più adatto, ho lucidato la borsetta di vernice di Max Mara e le scarpette a mezzo tacco in stile Audrey Hepburn.
Mi sono anche fatta ristrutturare i capelli da Vittorino e Linda, i miei parrucchieri di fiducia.
Nonostante ciò, ero convinta che avrei fatto una figuraccia: come minimo, sarei inciampata nel gradino dell’ingresso o sarei scivolata sul pavimento tirato a cera.

Invece, è stata una serata leggendaria.

Del resto non poteva essere altrimenti, soprattutto per una food blogger.
Sì, perché la cucina di Casa Perbellini si è rivelata un vero e proprio palcoscenico, calcato in maniera ineccepibile da una brigata di cuochi in gilet e coppola: uno spettacolo da seguire con il fiato sospeso.
Il silenzio era quasi imbarazzante: non una parola, non un rumore di stoviglie.
Non un gesto di troppo: tutto era perfettamente coordinato, dalla preparazione all’impiattamento.
Eppure, leggo su Facebook che alcuni di questi ragazzi sono in forza solo da qualche mese.
Non c’è dubbio, a sostegno di tanta bravura non ci possono essere che una grande passione e il carisma di un capo.

 

 

Particolarissimi i menù.

“Assaggi”, il più articolato, è stato preferito -naturalmente- dal Paffu.
Crudo di gamberi rossi con polenta croccante.
Wafer al sesamo con tartare di branzino.
Insalata di spaghetti al limone, vongole e prezzemolo.
Risotto con ostriche e capesante.
Astice “Katalana”.
Il pesce la faceva da padrone, per la gioia della mia metà…

“Chi sceglie prova!” era l’altra, piacevolissima selezione.
Una donna strana come me non poteva che optare per questa seconda possibilità.
Mi sono buttata su due ingredienti (basilico e zucchine), con i quali sono stati composti alcuni dei piatti serviti.
Ed era tutto ottimo!

Che altro aggiungere?
Curata la temperatura dei cibi, perfetta e costante per tutte le portate.
Da manuale l’organizzazione di sala: i piatti arrivavano, per entrambi, in contemporanea e
un cameriere era a nostra disposizione per le bevande.
Soprattutto, il personale era estremamente discreto e riservato. Una qualità da non sottovalutare.

Fantastici i dessert.
La pasticceria è il vanto della famiglia Perbellini: i “divertimenti” di fine cena -millefoglie compresa- sono stati un’esperienza dello spirito.
Gentile e inatteso il piccolo dolce con candelina in segno di augurio per i miei sessantuno anni. Ho sperato fino all’ultimo che si trattasse di un’idea del Paffu…

Che dire di questa serata?
È stato uno dei regali più belli che io abbia mai ricevuto.
Una specie di favola.
Un momento romantico e prezioso che mi rimarrà per sempre nel cuore.
E che mi accompagnerà come un gradito ricordo in questo nuovo anno della mia vita.

 

LA MOSTARDA DI FRUTTA

PREPARAZIONE: 5 minuti
RIPOSO: 3 giorni
COTTURA: 5-10 minuti

CHE COSA SERVE?

  • 500 G DI FRUTTA non troppo matura(io ho usato le albicocche)
  • 250 g di ZUCCHERO SEMOLATO
  • 6 gocce di ESSENZA di SENAPE (l'ho acquistata in farmacia)

COME FACCIO?

  1. LAVO la FRUTTA, la pulisco e la taglio a pezzetti.
  2. LA RACCOLGO in una terrina e la mescolo con lo ZUCCHERO SEMOLATO.
  3. LASCIO riposare per 24 ore. Trascorso questo tempo, raccolgo in una pentola il liquido formatosi e lo faccio BOLLIRE per 10 minuti.
  4. RIPETO l'operazione per DUE GIORNI CONSECUTIVI.
  5. IL TERZO giorno, faccio bollire il composto per 5 - 10 minuti (a seconda delle dimensioni dei pezzetti e del grado di maturazione della frutta).
  6. MESCOLANDO delicatamente, aggiungo l'ESSENZA di SENAPE.
  7. VERSO la mostarda nei VASI precedentemente lasciati sterilizzare per almeno 40 minuti nel forno a 130°C. Chiudo i vasetti con i coperchi sterlizzati per qualche minuto in acqua bollente. ROVESCIO i vasi e li lascio così fino a completo raffreddamento.
  8. CONSERVO comunque la mostarda in FRIGORIFERO e la consumo nel più breve tempo possibile. Desiderando conservare la mostarda più a lungo, consiglio di cosultare le LINEE GUIDA PER LA CORRETTA PREPARAZIONE DELLE CONSERVE ALIMENTARI IN AMBITO DOMESTICO redatte dal Ministero della Sanità (www.salute.gov.it).

I MIEI APPUNTI

LA MOSTARDA: è una salsa dolce e nel contempo piccante nata negli antichi monasteri cremonesi con la finalità di conservare la frutta. Viene utilizzata soprattutto come accompagnamento di bolliti e affettati. Esistono anche altri tipi di mostarda, come quella mantovana, ingrediente fondamentale dei tortelli di zucca. - FONTE: Mi sono ispirata alla ricetta del libro "Conserve e marmellate" (Edizioni del Baldo), che ringrazio infinitamente. Ringrazio anche l'amica Rosa che me l'ha passata.

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